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ESTERI
Attentato nello Utah, muore l’attivista di destra Charlie Kirk
Un attacco ha scosso l’America:
Charlie Kirk,
attivista conservatore
e fondatore del gruppo Turning Point USA,
è stato ucciso
mentre parlava a un evento universitario
nello Utah.
È successo alla Utah Valley University,
nel corso del suo tour chiamato
“The American Comeback Tour”.
Kirk aveva 31 anni.
Secondo le autorità,
il colpo è stato sparato
da un cecchino
nascosto su un tetto vicino.
Subito è partita
una caccia all’uomo.
L’FBI e la polizia locale
stanno indagando,
hanno già trovato la presunta arma
e diffuso video e foto
del presunto colpevole.
Molti politici
hanno condannato l’attacco.
Il governatore dello Utah
lo ha definito
un “assassinio politico”.
Charlie Kirk lascia la moglie, Erika,
e due bambini piccoli.
ESTERI
Nepal, la rivolta della Generazione Z
A Kathmandu e in tutto il Nepal
è esplosa la rivolta della Generazione Z,
dopo il blocco di 26 social
che ha tagliato fuori
dalle vite dei familiari rimasti in patria
i due milioni e mezzo di nepalesi
che lavorano all’estero,
circa il 7,5% della popolazione.
Migliaia di giovani,
molti di loro studenti,
sono scesi in strada
per protestare inoltre contro la corruzione
e il controllo repressivo del governo,
guidato dal marxista-leninista
Khadga Prasad Sharma Oli.
La protesta, inizialmente pacifica,
è degenerata in violenza
a causa delle provocazioni di infiltrati.
La repressione è stata durissima:
almeno 22 morti e oltre 400 feriti.
Sono stati incendiati il Parlamento,
il palazzo del governo
e le abitazioni di premier,
presidente e ministri.
Il presidente Poudel si è dimesso
ed è fuggito in elicottero,
il premier Oli ha riaperto i social
e poi lasciato l’incarico.
A incendiare la rabbia dei nepalesi
ci sono gli stipendi medi bassissimi
a fronte di enormi scandali di corruzione
e privilegi delle élite.
Con i suoi 30 milioni di abitanti
il Nepal è paralizzato da giorni.
L’esercito presidia le strade,
mentre l’Onu richiama
al rispetto dei diritti umani.
ESTERI
Contraccettivi USAID da 10 milioni di dollari inceneriti in Belgio
Gli Stati Uniti hanno confermato
di aver distrutto
una grande scorta di contraccettivi
appartenenti a USAID,
l’agenzia per gli aiuti internazionali
smantellata da Trump.
Il materiale, dal valore di circa
10 milioni di dollari,
era conservato in Belgio
e comprendeva milioni di pillole,
iniezioni ormonali
e dispositivi intrauterini.
Questi prodotti erano stati acquistati
per programmi di salute riproduttiva
nei paesi in via di sviluppo,
ma non sono mai stati distribuiti.
Nonostante diverse ONG
e agenzie internazionali
si fossero offerte di acquistarli
oppure riceverli in donazione,
Washington ha respinto ogni proposta,
scegliendo l’incenerimento
al costo di 167mila dollari.
La decisione,
di natura politica,
è stata giustificata
dall’amministrazione Trump,
come un modo per bloccare
pratiche anticoncezionali
considerate “in contrasto con i propri valori”.
Il Belgio e le Nazioni Unite
avevano cercato di fermare lo spreco,
ma senza successo.
www.ilfattoquotidiano.it
www.ilpost.it
ESTERI
Florida: anziana difende il suo cane mordendo un pitbull
A Orlando, in Florida,
una donna di 70 anni
ha fatto un gesto incredibile
per difendere il suo cane di nome Sparky,
di 14 anni,
dall’attacco di un pitbull.
Shirley Pasamanick ha raccontato
di aver tentato di allontanare il pitbull
prima con un bastone,
poi addirittura mordendo lei stessa
l’animale al collo.
Pasamanick ha dichiarato di non
aver avuto altra scelta.
La scena è stata ripresa in un video
che la donna ha pubblicato su Facebook,
chiedendo di condividerlo
per sensibilizzare le persone
sul rischio di episodi simili.
Ha raccontato di come il cane
fosse spuntato dal nulla
e di come tuttora lei tremi
ogni volta che riguarda il filmato.
Il pitbull era con un uomo,
si pensa fosse il proprietario,
il quale, dopo l’aggressione,
si è allontanato
senza verificare le condizioni
della donna e del suo cane.
Pasamanick ha riportato ferite
a una gamba,
mentre Sparky ha diversi morsi.
Le autorità locali
hanno aperto un’indagine
per rintracciare
il proprietario del pitbull.
www.today.it
www.tgcom24.mediaset.it
ITALIA
Benevento e Pietrelcina per la candidatura a “Capitale Italiana della Cultura 2028”
Benevento e Pietrelcina si uniscono
in una collaborazione importante
per candidarsi insieme
a Capitale Italiana della Cultura 2028.
Le due città del Sannio
vogliono valorizzare
la loro storia e cultura
con un progetto condiviso.
L’obiettivo è mettere in luce
il patrimonio storico di Benevento,
città con quasi tremila anni di storia,
e l’eredità spirituale di San Pio,
nato a Pietrelcina.
Questa alleanza punta a costruire
un progetto innovativo e sostenibile
che coinvolga anche associazioni,
istituzioni culturali,
imprese creative e giovani,
creando una rete forte
sul territorio.
Il dossier verrà presentato
entro il 25 settembre 2025
e sarà valutato
da una giuria di esperti
che, nel 2026,
deciderà quale città
otterrà il titolo
di Capitale Italiana della Cultura 2028.
comune.benevento.it
capitalidellacultura.cultura.gov.it
CULTURA & SOCIETA’
A Londra spunta nuovo murale di Banksy, subito coperto
Qualche giorno fa è comparso
nel centro di Londra
un nuovo murale di Banksy,
sulla facciata dell’edificio
della Royal Court of Justice.
L’immagine ritraeva due soggetti:
un giudice, con parrucca e toga,
che picchia con un martelletto
un manifestante steso a terra,
il quale stringe un cartello
schizzato di sangue.
La rivendicazione da parte dell’artista
è arrivata attraverso una foto
sul proprio profilo Instagram,
con la descrizione:
“Royal Court Of Justice. London”.
Il murale è comparso, non casualmente,
dopo l’arresto di quasi 900 persone
durante una protesta pro-Palestina
nella capitale inglese,
per revocare l’iscrizione
dell’organizzazione “Palestine Action”
nella categoria delle organizzazioni terroristiche.
La contestazione politica
è un tema importante
per lo street artist di Bristol,
che quindi è tornato a Londra
dopo circa un anno,
a dare supporto alle contestazioni pro-Palestina.
Dopo la sua rivelazione
sul muro del Queen’s Building,
l’opera è stata coperta
da grandi teli di plastica
e barriere metalliche,
ed è sorvegliata da agenti di sicurezza
e una telecamera di sorveglianza.
In questo modo viene messo in pratica,
ironicamente,
il senso stesso del messaggio del murale:
repressione e controllo.
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