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ESTERI
Inondazioni in Australia
Da giorni il Nuovo Galles del Sud,
uno stato nell’Est dell’Australia,
è colpito da forti piogge
che stanno causando inondazioni
date dallo straripamento dei fiumi.
Il Nuovo Galles del Sud
è lo stato più popolato
dell’Australia,
avente Sidney come capitale.
Secondo la presidente dello stato,
Gladys Berejiklian,
si tratta della peggiore inondazione
in Australia
degli ultimi 60 anni.
Si prevede che il maltempo
possa durare
fino a metà di questa settimana.
Ci sono infatti case e strade intere
sommerse dall’acqua.
18.000 persone
sono già state evacuate
e 750 persone
sono state tratte in salvo
dai soccorritori d’emergenza.
Per ora non sono state registrate vittime.
Uno dei problemi più gravi
è che sabato la diga di Warragamba,
fonte principale di riserva d’acqua
per la città di Sidney,
ha iniziato a traboccare,
cosa che non succedeva
da molti anni.
www.rainews.it
www.lapresse.it
ESTERI
Scontro tra Usa e Cina
Ad Anchorage, in Alaska,
si è svolto il vertice
tra Stati Uniti e Cina.
C’è stato uno scontro durissimo
tra il Segretario di Stato americano,
Antony Blinken
e il capo della politica estera cinese,
Yang Jeichi.
Prima delle consultazioni bilaterali
a porte chiuse,
i delegati USA hanno incontrato la stampa
e fatto dichiarazioni “aggressive”
nei confronti della Cina,
rispetto alla sua politica repressiva
verso le minoranze interne,
e alla guerra informatica agli Stati Uniti.
Il delegato cinese,
nella sua risposta,
ha dichiarato che “gli Stati Uniti
usano la loro forza militare e finanziaria
per schiacciare gli altri Paesi”,
e con la scusa della sicurezza nazionale
ostacolano gli scambi commerciali
e spingono alcuni Stati
ad attaccare la Cina.
Per la Cina gli USA
non hanno abbandonato
la mentalità da guerra fredda.
La cooperazione è possibile,
ma soltanto nel rispetto
del protocollo diplomatico.
Le due superpotenze
hanno rimandato un confronto più pacifico
al vertice sul clima
che si terrà ad aprile.
www.corriere.it
www.ilsole24ore.com
ESTERI
Londra, protesta anti-lockdown
A Londra,
migliaia di persone
si sono radunate per protestare
contro le misure anti Covid
e il lockdown.
La protesta è partita
da Hyde Park
e si è spinta fino al centro.
La polizia è intervenuta
per disperdere i manifestanti,
accusati di aver violato
il divieto di uscire di casa.
Il corteo ha quindi bersagliato
le forze dell’ordine
con sassi e bottiglie,
fino ad arrivare
a un vero e proprio scontro.
La polizia ha quindi arrestato
33 persone.
Quella londinese
non è stata
l’unica protesta europea.
Anche in altre città europee, infatti,
diverse migliaia di persone
si sono radunate
per manifestare contro le restrizioni
imposte dai governi.
ITALIA
Amazon Italia, sciopero nazionale di 24 ore
Per la prima volta lunedì 22 marzo,
l’intera filiera Amazon
si è fermata per uno sciopero
della durata di 24 ore.
In Italia, tutti gli impiegati
della multinazionale americana,
dagli addetti alle consegne
agli impiegati in magazzino,
hanno deciso di prendere parte
a uno sciopero
indetto dai sindacati Filt Cgil,
Fit Cisl, e Uiltrasporti.
Il motivo dello sciopero
sarebbe l’interruzione,
da parte di Amazon,
delle trattative nazionali
sul rinnovo del contratto di secondo livello.
Il tasso di adesione allo sciopero
si aggira attorno al 70-75%,
e coinvolgerebbe
dalle 30 alle 40 mila persone.
Tuttavia, è ai consumatori
che gli impiegati si sono rivolti:
hanno infatti chiesto al pubblico italiano
di non fare acquisti su Amazon
per tutta la giornata.
Mariangela Marseglia,
country manager di Amazon.it
e Amazon.es, ha annunciato:
“L’impegno verso i nostri dipendenti
e quelli dei fornitori
di servizi di consegna
è la nostra priorità assoluta”,
e ha assicurato che l’organizzazione
continuerà a impegnarsi
per proteggere il proprio personale
durante la pandemia.
Nonostante ciò,
in onore del “rispetto del lavoro
[e], della dignità dei lavoratori”,
gli impiegati hanno ribadito
il loro appello ai consumatori.
ESTERI
La Turchia abbandona la Convenzione di Istanbul
La Turchia ha deciso di lasciare
la Convenzione di Istanbul,
un trattato che serve
a prevenire e combattere
la violenza contro le donne.
Il trattato è in vigore dal 2014
e la Turchia era stata
il primo paese a firmarlo.
La decisione è stata presa
con un decreto presidenziale
e ha suscitato le proteste
dell’opposizione.
In molte città turche
si sono svolte manifestazioni di protesta
contro la decisione del governo.
Anche dall’unione europea
sono giunte parole di rammarico e condanna
per la decisione presa
dal governo turco;
per il segretario generale del Consiglio d’Europa
“è un enorme passo indietro
che compromette
la protezione delle donne in Turchia,
in Europa e anche oltre.”
ESTERI
Francia, battaglia legale contro il “dovere coniugale”
Una donna francese
ha deciso di tenere testa
all’apparato legislativo nazionale,
presentando ricorso contro la Francia
davanti alla Corte europea
per i diritti umani.
Grazie all’aiuto delle organizzazioni
‘Fondazione delle donne’
e ‘Collettivo femminista contro lo stupro’,
la donna ha dato battaglia legale
contro il concetto di “dovere coniugale”,
a causa di una sanzione emanata
dalla corte d’appello di Versailles nel 2019.
La donna, infatti,
si rifiutava di avere rapporti sessuali
con il marito,
e per questo motivo la corte d’appello
le ha attribuito
la colpa univoca del divorzio,
con la motivazione
che le azioni della moglie
“costituiscono una violazione grave e ripetuta
dei doveri e obblighi del matrimonio,
che rendono intollerabile
continuare la vita in comune”.
Pertanto, il ricorso presentato
alla Corte europea
è motivato dalla “violazione dell’integrità fisica”
implicata dal concetto
di dovere coniugale,
che negherebbe il diritto
di consentire o meno ai rapporti intimi.
Le due organizzazioni
che hanno aiutato la protagonista
nella sua causa
hanno sottolineato
che si tratta di un avvenimento importante
in quanto ogni anno
il 47% degli stupri
avviene per mano di partner o ex della vittima.
www.tgcom24.mediaset.it
www.lastampa.it
CULTURA & SOCIETA’
Arriva il pass-Covid Ue per viaggiare in Europa
Nel corso della prossima estate
i cittadini europei
potranno ritornare a viaggiare.
Un pass-Covid attesterà
di essere stati vaccinati,
oppure di essere risultati negativi
a un test o di essere guariti dal Coronavirus
e avere sviluppato gli anticorpi.
Il provvedimento è stato presentato
alla Commissione Ue
per rilanciare i viaggi in Europa.
Il certificato sarà disponibile da giugno
in formato digitale o cartaceo,
non costituirà un passaporto vaccinale,
ma un certificato
per facilitare gli spostamenti
dei cittadini.
Il Certificato verde digitale includerà
una serie limitata di informazioni:
nome, data di nascita,
data di rilascio,
informazioni pertinenti
sul vaccino ricevuto
oppure sui test effettuati
e sull’eventuale guarigione dopo la malattia,
e un identificatore del certificato.
Grazie a questo pass
sarà possibile muoversi
in tutti gli Stati membri dell’Ue,
ma anche in Islanda, Liechtenstein,
Norvegia e Svizzera.
Il sistema del Certificato digitale verde
è una misura temporanea;
verrà sospeso una volta
che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)
avrà dichiarato la fine
dell’emergenza sanitaria internazionale.
www.repubblica.it
www.ilmessaggero.it
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