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ESTERI
Ucraina, distrutta la diga di Nova Kakhovka
Martedì 6 giugno
la diga della centrale idroelettrica
di Nova Kakhovka,
nella regione di Kherson in Ucraina,
è stata fatta saltare in aria
dall’esercito russo.
Secondo il capo
del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale,
la 205ma brigata di fanteria motorizzata russa
sarebbe responsabile per il disastro.
La diga è stata completamente distrutta,
e circa 40.000 persone
devono essere evacuate
dalla zona allagata.
Il Cremlino ha negato ogni responsabilità,
e ha dato la colpa
all’esercito ucraino.
Tuttavia Natalia Humeniuk,
portavoce del Comando militare ucraino,
ha evidenziato che l’esplosione
pare una reazione
al movimento delle forze ucraine
oltre il fiume Dnipro
programmato per i prossimi giorni.
Per il momento i danni alla diga
non sembrano mettere a rischio
la centrale nucleare di Zaporizhzhia,
ma l’Ucraina ha richiesto
una riunione d’emergenza dell’ONU
per discutere del disastro.
ITALIA
Verona, cinque poliziotti fermati con l’accusa di tortura
Un’indagine interna
condotta dalla Squadra Mobile
della polizia di Verona
si è conclusa con l’arresto ai domiciliari
di quattro agenti e di un ispettore
sospettati di torturare i loro detenuti.
Essi avrebbero usato calci,
pugni e umiliazioni
di matrice razzista e xenofoba
contro diverse persone
in stato di fermo
tra il luglio 2022 e il marzo 2023.
Le azioni sono emerse
da alcune intercettazioni audio
raccolte nel corso di un’altra indagine.
I responsabili sono ora stati trasferiti
fino alla conclusione delle indagini.
E’ stato programmato anche il trasferimento
dei colleghi al corrente delle violenze
che non sono intervenuti
per sporgere denuncia.
Risulterebbe dalle indagini
che la maggior parte delle violenze
erano rivolte
verso individui di nazionalità straniera,
senza tetto o con dipendenze
da alcol e droga.
ESTERI
Usa, sparatoria in Virginia
In Virginia
2 persone sono morte
durante una sparatoria;
altre 5 sono rimaste ferite.
E’ successo durante la cerimonia
di consegna dei diplomi
di una scuola superiore
che si teneva in un teatro.
Gli studenti stavano festeggiando
fuori dal teatro
quando sono partiti
i primi colpi.
Il killer, un 19enne,
ha ucciso un ragazzo di 18 anni
e un 36enne.
Dopo la sparatoria
sono state arrestate due persone
ma una è stata successivamente
riconosciuta estranea ai fatti
e rilasciata.
L’attentatore, invece,
è ancora in custodia.
Non sono note le motivazioni
del 19enne,
ma sembra che conoscesse
almeno una delle vittime.
www.fanpage.it
www.adnkronos.com
ESTERI
Donna australiana dopo 20 anni di carcere è innocente
Kathleen Folbigg è stata dichiarata innocente
dopo aver scontato 20 anni di carcere
per la morte dei suoi 4 figli.
Nel 2003 la donna
era stata condannata a 40 anni
per la morte dei figli,
deceduti tra il 1989 e il 1999,
tutti prima che compissero i due anni:
la donna si era però
sempre professata innocente.
Ora grazie a dei nuovi esami
compiuti da degli scienziati
si è scoperto che i suoi figli
sono morti di morte naturale.
Le due figlie femmine infatti
avevano una rara mutazione genetica
che provoca morte cardiaca improvvisa,
mentre i due figli maschi
avevano un’altra mutazione genetica
che provoca epilessia.
Grazie a queste nuove prove
la donna è stata quindi scarcerata
e ora potrebbe decidere
di fare causa al governo
chiedendo un risarcimento milionario.
ITALIA

Image Borreca Nicola, Wikipedia, Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.
La presidente Meloni in Tunisia
La presidente Meloni si è recata,
nella giornata di martedì,
a Tunisi,
dove è stata accolta
dalla premier Najla Bouden.
Si è inoltre confrontata
con il presidente della Repubblica
Kais Saied
durante un colloquio
durato quasi due ore.
Al centro degli incontri
le relazioni fra Italia e Tunisia,
ma soprattutto gli aiuti internazionali
e il tema dei flussi migratori.
Da mesi la premier
e il ministro degli esteri Tajani,
stanno lavorando alacremente sul tema.
A Marzo infatti, è stato sollevato
il problema della Tunisia
con il timore di una catastrofe umanitaria,
con oltre 900mila potenziali rifugiati.
L’Italia vuole sostenere Tunisi
nel negoziato con il fondo monetario
e chiede in cambio riforme
sui flussi migratori.
L’idea è di offrire due trance
di finanziamenti internazionali
con l’appoggio dell’UE,
una immediatamente
e l’altra alla messa in campo
delle riforme richieste.
www.rainews.it
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SCIENZA
Scienziato vive sott’acqua per 100 giorni
Pensare di vivere sul fondo dell’oceano
per un periodo di 100 giorni,
sembra quasi un’impresa impossibile.
Ma è proprio quello che sta realizzando
un ufficiale della Marina in pensione,
all’interno di una capsula di 100 metri quadrati
a 9 metri di profondità
nelle acque a largo della Florida.
Il nome di questo visionario
è Joseph Dituri, di 55 anni.
Nella sua capsula adagiata sul fondale,
c’è una pressione che è quasi doppia
rispetto a quella che si trova sulla Terra.
Una condizione che ora starebbe cambiando
anche il suo fisico:
Joseph sostiene di essere riuscito
a rallentare il suo invecchiamento del 20%.
L’esperimento servirà per studiare
l’impatto di un ambiente pressurizzato
sul corpo umano.
Il record precedente di permanenza sott’acqua
era di 73 giorni,
il 9 giugno rivedremo risalire Joseph Dituri
dopo 100 giorni.
Dituri, oltre ad essere un ufficiale
della Marina Usa in pensione,
è anche un esploratore subacqueo
e ricercatore medico.
www.fanpage.it
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AMBIENTE
Giornata Mondiale dell’Ambiente: il nemico numero uno è la plastica
“Agire, subito, per non morire
soffocati dalla plastica”.
Questa è l’emergenza
a cui è dedicata la Giornata dell’Ambiente
celebrata il 5 giugno in tutto il mondo
con tre parole d’ordine:
riciclo, riuso e riduzione.
La 50esima edizione
ha visto partecipare 175 paesi
all’International Negotiating Committee dell’Onu,
e si è conclusa con l’approvazione
della bozza di accordo
sull’abbattimento della plastica,
che mira a un trattato finale
entro il 2024.
Ogni anno l’umanità produce
circa 430 milioni di tonnellate di plastica,
metà della quale monouso.
Meno del 10% viene riciclato.
Dalle 19-23 milioni di tonnellate di plastica
finiscono nei laghi,
nei fiumi e nei mari.
Le microplastiche finiscono nel cibo,
nell’acqua e nell’aria.
L’inquinamento potrebbe essere ridotto
dell’80% entro il 2040
con cambiamenti politici ed economici
grazie alle tecnologie esistenti.
Lo dice il rapporto dell’Unep,
l’United Nations Environment Programme,
basato sulle 3 erre:
il riuso potrebbe ridurre del 30%
l’inquinamento nei prossimi 17 anni;
il riciclo un ulteriore 20% in meno,
e il 17% in meno se si producessero
materiali alternativi.
La posta in gioco è alta:
la produzione annua di plastica
è più che raddoppiata in 20 anni.
Potrebbe triplicare entro il 2060
se non si interviene.
www.ansa.it
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