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ITALIA
Fine estate: gli studenti italiani si preparano al rientro a scuola
Agosto sta finendo
e per milioni di studenti italiani
si avvicina il rientro in classe.
L’anno scolastico 2025/26
non inizierà lo stesso giorno per tutti:
a Bolzano si tornerà sui banchi
già l’8 settembre,
mentre in Calabria e Puglia
bisognerà aspettare fino al 16.
Ogni regione italiana
ha una data precisa
a cui fare riferimento,
tutte comprese tra l’8 e il 16,
il 15 settembre segnerà il rientro
per la maggioranza.
Questo calendario diversificato
è il risultato dell’autonomia regionale,
che consente a ogni territorio
di decidere in base alle proprie esigenze.
Rimane uguale per tutti
lo spirito di settembre
e il ritorno alla quotidianità:
riaprire l’agenda
dopo tre mesi di vacanza,
prepararsi a un nuovo anno fatto di libri,
verifiche e anche pause.
Infatti, oltre al calendario delle lezioni,
gli studenti guardano già
alle prossime feste:
Natale, Pasqua e i pochi ponti
che accompagneranno il percorso
fino alla prossima estate.
ITALIA
Forte temporale sulla Romagna: grandine e allagamenti
Un violento temporale
ha colpito la Romagna,
portando pioggia intensa,
raffiche di vento e grandine
in diverse zone.
In pochi minuti
molte strade si sono allagate,
creando difficoltà al traffico
e disagi per i cittadini.
A Cesena e Forlì
i vigili del fuoco sono intervenuti
per liberare scantinati e garage
invasi dall’acqua.
Segnalazioni di grandine
sono arrivate anche dalla zona
di Ravenna e Rimini,
dove alcuni automobilisti
hanno cercato riparo
sotto ponti e tettoie.
Il maltempo ha causato rallentamenti
alla circolazione ferroviaria e stradale.
Alcuni alberi sono caduti
a causa delle raffiche di vento,
danneggiando auto parcheggiate.
Fortunatamente, al momento
non risultano feriti gravi.
Le autorità invitano la popolazione
a prestare attenzione,
evitare spostamenti non necessari
e non sostare nei sottopassaggi,
spesso i primi a riempirsi d’acqua
durante le piogge intense.
ESTERI
Bus turistico si schianta presso Buffalo: cinque vittime
Un grave incidente stradale
ha coinvolto un autobus turistico
con 54 persone a bordo,
ribaltatosi nel pomeriggio
di venerdì 22 agosto
nello Stato di New York,
mentre era diretto verso New York City,
di ritorno da una gita
alle Cascate del Niagara.
Il bilancio è di cinque morti
e almeno 24 feriti.
L’autobus si è ribaltato
sulla Interstate 90,
a circa 40 chilometri da Buffalo,
dopo una brusca sterzata
che potrebbe essere stata causata
da una distrazione del conducente.
L’autista, sopravvissuto allo schianto,
è stato ascoltato dagli investigatori,
ma le cause esatte dell’incidente
restano da chiarire.
Sul luogo dell’impatto sono intervenuti
vigili del fuoco, eliambulanze e ambulanze.
Molte persone sono rimaste intrappolate
oppure sbalzate fuori dal mezzo
a causa della violenza dell’urto.
Secondo le autorità,
la maggior parte dei passeggeri
è di origine asiatica,
provenienti da India,
Cina e Filippine.
La governatrice di New York ha espresso
il proprio cordoglio per la tragedia
e ha dichiarato che il suo team
sta lavorando in stretto coordinamento
con la polizia e le autorità locali
per prestare soccorso ai coinvolti
e accertare le dinamiche dell’accaduto.
ESTERI
Danimarca, neonata tolta a una madre Inuit: scoppia la protesta
In Danimarca è scoppiata la polemica
per il caso di Ivana Nikoline Brønlund,
18enne di origine Inuit,
a cui il Comune di Høje-Taastrup
ha tolto la neonata
appena un’ora dopo il parto.
Il Comune ha agito
dopo aver sottoposto Ivana
a un test di “competenza genitoriale”,
sostenendo che i traumi infantili subiti dalla madre
potessero metterla a rischio
di trascurare la bambina.
Da maggio, una legge vieta
questo tipo di valutazioni
per le persone di origine groenlandese,
perché i test sono considerati discriminatori
e culturalmente inadeguati
per le famiglie Inuit.
Al momento, Ivana può vedere la figlia
solo due ore ogni due settimane,
il suo appello sarà discusso
il 16 settembre.
La vicenda ha scatenato proteste
a Nuuk, Copenaghen,
Reykjavík e Belfast.
Molti attivisti hanno denunciato
la discriminazione
verso il popolo indigeno Inuit,
mentre le autorità hanno ammesso l’errore
e hanno promesso di trovare una soluzione.
www.tgcom24.mediaset.it
www.rainews.it
ITALIA
Allo Zoosafari di Fasano è nato un cucciolo di gorilla
In provincia di Brindisi,
nel comune di Fasano,
c’è uno zoo dove è appena nato
un cucciolo di gorilla,
e questo in Italia non succedeva da 50 anni.
La notizia è stata data
sui profili social della struttura,
ed è un evento importante
perché è unico non solo per l’Italia,
ma anche per la specie,
purtroppo a rischio di estinzione:
la nascita del piccolo gorilla infatti
rappresenta una speranza
per la conservazione
e la protezione della specie.
Mamma Tamani e papà Nasibu
accudiscono il piccolino.
Questo piccolino non ha ancora un nome,
perché i veterinari hanno preferito
non disturbare la neomamma e il suo cucciolo,
e ancora non sanno
se è maschio o femmina.
Prima del lieto evento in Italia,
poco più di un anno fa
sono nati di due cuccioli di gorilla
rispettivamente negli zoo di Londra e Praga.
video.corriere.it
www.rainews.it
CULTURA & SOCIETA’
Non c’è abbastanza matcha per tutti
Negli ultimi anni il tè matcha
è passato da prodotto di nicchia
a fenomeno globale,
complice la diffusione sui social
e la crescente popolarità del Giappone
come meta turistica.
La domanda,
esplosa soprattutto dopo la pandemia,
riguarda non solo bevande e dolci
serviti nei bar e nelle caffetterie occidentali,
ma anche prodotti cosmetici
e consumo domestico.
Gli Stati Uniti, da soli,
acquistano un terzo del matcha
esportato dal Giappone,
con un incremento
che ha raddoppiato le esportazioni
nell’ultimo decennio.
La produzione, però,
non riesce a stare al passo.
Nel 2024 il Giappone
ne ha prodotto oltre 5300 tonnellate,
più del doppio rispetto a dieci anni prima,
ma quest’anno il raccolto è stato compromesso
dalle temperature insolitamente alte
nella regione di Kyoto,
zona dove cresce circa un quarto
della produzione nazionale.
A complicare la situazione
contribuiscono anche problemi strutturali:
la coltivazione del tencha,
la pianta da cui si ricava il matcha,
richiede anni prima di essere produttiva
e un intenso lavoro manuale.
Inoltre, la carenza di giovani agricoltori
ha portato alla chiusura
di molte aziende agricole:
tra il 2000 e il 2020
hanno cessato l’attività
4 aziende su 5.
Il risultato è che sempre più bar,
negozi e ristoranti
restano senza scorte,
tanto che in Giappone alcune zone turistiche
hanno imposto limiti agli acquisti
per non esaurire il matcha
tra un rifornimento e l’altro.
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