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ESTERI
Marine Le Pen dichiarata colpevole di appropriazione indebita
Lunedì 31 marzo il tribunale di Parigi
ha condannato Marine Le Pen,
leader del partito di estrema destra francese,
per appropriazione indebita
di fondi pubblici.
La pena è di quattro anni di carcere,
di cui due senza condizionale
con la possibilità di braccialetto elettronico,
e cinque anni di ineleggibilità;
se i giudici approveranno
la richiesta fatta dalla procura
di applicabilità immediata,
non potrà candidarsi alle elezioni del 2027.
Insieme a lei sono stati condannati
otto eurodeputati:
erano pagati con fondi del Parlamento europeo
ma in realtà lavoravano
per il partito di Le Pen in Francia.
Il danno stimato
è di 2,9 milioni di euro.
Le Pen ha lasciato l’aula
prima della fine della lettura della sentenza
e non ha rilasciato dichiarazioni.
La condanna ha provocato molte reazioni,
tra le quali il sostegno della Russia,
di Viktor Orban e di Matteo Salvini.
ESTERI
Stati Uniti: si dimette il responsabile vaccini Fda
Negli Stati Uniti, il dottor Peter Marks,
responsabile dei vaccini
presso la Food and Drug Administration (FDA),
ha annunciato le sue dimissioni,
citando la diffusione
di “disinformazione e bugie”
da parte del Segretario alla Salute,
Robert F. Kennedy Jr.
Marks, che ha guidato
il Centro per la Valutazione
e la Ricerca Biologica
della FDA dal 2016,
è stato una figura chiave
nell’autorizzazione rapida
dei vaccini COVID-19
durante l’Operazione Warp Speed.
La sua decisione di lasciare l’incarico
è stata influenzata
dalle tensioni con Kennedy Jr.,
noto critico dei vaccini,
riguardo alla trasparenza e alla gestione
di un recente focolaio di morbillo.
Nella lettera di dimissioni,
Marks ha espresso preoccupazione
per l’indebolimento
della fiducia pubblica nei vaccini
e per l’erosione degli standard scientifici.
www.quotidianosanita.it
www.adnkronos.com
ESTERI
C’è ancora chi fa la pace: l’accordo storico tra Kirghizistan e Tagikistan
Il 13 marzo 2025,
Kirghizistan e Tagikistan
hanno firmato un accordo storico
per la ridefinizione della loro frontiera
di mille chilometri,
ponendo fine a un conflitto decennale
che ha causato morti,
feriti e sfollati.
L’intesa ha permesso la riapertura
dei valichi di frontiera
e il ripristino dei collegamenti
tra i due Paesi,
con importanti concessioni territoriali,
come il passaggio del villaggio di Dostuk
al Tagikistan.
Le tensioni risalgono all’epoca sovietica,
quando Mosca tracciò i confini tra i due Paesi
senza considerare le rispettive
realtà etniche e geografiche.
Dopo il crollo dell’Urss,
la lotta per il controllo
delle risorse idriche e delle terre fertili
ha alimentato gli scontri,
culminati nel settembre 2022
con combattimenti armati
e crimini di guerra.
La pace è arrivata
dopo più di cento negoziati.
Il trattato è stato firmato a Bishkek
dai presidenti Sadyr Japarov e Emomali Rahmon,
e ha sancito la fine di un conflitto
che ha segnato profondamente la regione.
ESTERI
Polonia e Paesi baltici si ritirano dalla Convenzione di Ottawa: via libera alle mine antiuomo
Polonia, Estonia,
Lettonia e Lituania
hanno annunciato l’intenzione
di ritirarsi dalla Convenzione di Ottawa,
il trattato internazionale
che vieta l’uso delle mine antiuomo.
Questa decisione è motivata
dalle crescenti preoccupazioni
per la sicurezza nella regione,
in particolare a causa delle minacce militari
provenienti da Russia e Bielorussia.
I ministri della Difesa dei quattro Paesi
hanno dichiarato che,
dalla ratifica della Convenzione nel 1999,
la situazione della sicurezza
è peggiorata significativamente.
Ritengono quindi essenziale
valutare tutte le misure possibili
per rafforzare le capacità
di difesa e deterrenza.
Nonostante il ritiro dal trattato,
questi Stati hanno sottolineato
il loro impegno a rispettare
il diritto umanitario internazionale,
inclusa la protezione dei civili
durante i conflitti armati.
La Convenzione di Ottawa
vieta la produzione,
il possesso e il trasferimento
di mine antiuomo.
Più di 160 Paesi
hanno aderito al trattato,
ma alcune nazioni,
tra cui Stati Uniti, Russia,
Cina e India,
non ne fanno parte.
www.ilmessaggero.it
it.euronews.com
CULTURA & SOCIETA’
Riemerge un ritratto di un principe africano, opera di Klimt
Sembra sia ricomparsa
alla grande fiera internazionale
di antiquariato Tefaf di Maastrich
un’opera di Gustav Klimt
della quale si erano perse le tracce.
Si tratta del ritratto di un principe africano
di cui non si avevano più notizie
dall’epoca della seconda guerra mondiale.
A portarlo in fiera
è stata la galleria W&K,
che lo avrebbe messo in vendita
al prezzo di 15 milioni di euro.
L’opera, secondo la ricostruzione della galleria,
sarebbe rimasta nelle disponibilità di Klimt
fino alla sua morte.
Nel 1928 fu esposta
in una mostra a Vienna,
di proprietà di Ernestine Klein.
Poi, nel 1938
quando la donna lasciò l’Austria,
si persero le tracce del dipinto.
A portarlo alla galleria
è stato un collezionista nel 2021.
All’epoca però l’opera
era in un pessimo stato di conservazione.
Dopo il restauro
lo storico dell’arte Alfred Weidinger,
autore del catalogo di Klimt,
l’ha attribuita all’artista.
Il quadro è del 1897:
è il ritratto del principe
William Nii Nortey Dowuona,
nobile africano proveniente
da una regione dell’odierno Ghana,
all’epoca colonizzata dagli inglesi.
Klimt realizzò questo ritratto
in occasione di una mostra
al Tiergarten am Schüttel,
un giardino zoologico che ospitava annualmente
delle mostre etnografiche
(le persone venivano esposte al pubblico
in ambienti che ricreavano i luoghi d’origine).
www.repubblica.it
insideart.eu
CULTURA & SOCIETA’
Tour di Lady Gaga: due date all’Unipol Forum di Milano
Lady Gaga sta per iniziare
il “Mayhem Ball”,
il tour mondiale
che segue l’uscita del suo album “Mayhem”,
già un grande successo.
I biglietti per le tappe italiane,
il 19 e 20 ottobre all’Unipol Forum di Milano,
saranno disponibili dal 3 aprile.
I prezzi variano
da €68,91 a €738,30.
Queste due date a Milano
segnano il ritorno in Italia
dell’icona mondiale,
dopo 7 anni di attesa dei fan.
Intanto, la popstar è coinvolta
in una disputa legale
con l’azienda di tavole da surf ‘Lost International’,
che accusa Gaga di aver copiato
il design del logo di Mayhem
per promuovere l’album.
La società sostiene di aver registrato
il design del logo nel 2004
e ha chiesto
sia il blocco dell’utilizzo del logo
che un risarcimento.
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Linn says
Thank you for all the hard work you do in putting out these news stories. It is a big help in my learning Italian. There is a nice variety of articles that challenges the learning process.
wpx_easyital says
Prego, Linn, and thank you for the positive feedback, which we appreciate!
Merav Levi says
This is the second time your published action is whitewashing Jewish history.
In your article few weeks ago about the Bibas family, you figured it with a Palestianin flag!
Today, April 1st, you wrote that Ernetine Klein, the owner of the Klimt painting, “left Austriain 1938”. The Kleins were forced to leave Austria because they were Jewish and had to flee Nazis as iNazi Germany already invaded Austria at that time!
Shameful whitewashing and misinformation.
wpx_easyital says
Nonsense, of course.
I’m publishing your comment, as I publish all comments except automated spam, but I resent this constant sniping at our freelance staff and editors from politically motivated commentators, whether MAGA, Russian/Ukrainian partisans, or others…
Readers are encouraged to look at the source articles for this piece. While it’s well known that many works of art were stolen during WWII, and many owners of art were killed or forced to emigrate, the focus of our article, and the source articles, was on the picture itself, and its unsual subject – an african prince – rather than on the fate of one of its several owners.